La nostra guida al visitatore:

Legenda
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1) Capanna del pastore (masseria)
In questa capanna veri pastori lavorano il latte munto, cuocendolo con il così detto “caccolo”, ovvero una caldaia che viene riscaldata dalla legna. Dopo la cottura del latte attraverso la cosi detta “spunnulatora”, la ricotta prodotta viene messe nelle fiscelle e offerta ai visitatori.
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2) Capanna con mulino.
In questa capanna è posta una vecchia macina per il grano, la quale viene azionata dalla ruota esterna che viene messa in movimento attraverso l’acqua che arriva da un piccola cascata. Nella capanna ci sono camino per scaldarsi e forno a legna, dove la sera della rappresentazione i figuranti preparano pane e biscotti.
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3.4,10,21) Capanna delle massaie
In questa capanna veri pastori lavorano il latte munto, cuocendolo con il così detto “caccolo”, ovvero una caldaia che viene riscaldata dalla legna. Dopo la cottura del latte attraverso la cosi detta “spunnulatora”, la ricotta prodotta viene messe nelle fiscelle e offerta ai visitatori.
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5) Capanna del cestaio.
Qui si può assistere alla lavorazione dei cosi detti “panarieddi” ovvero cestini realizzati da un maestro cestaio con la tecnica dell’intreccio delle canne.
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6) Capanna delle filatrici della lana.
Qui delle filatrici, orgogliose della loro arte povera e dei loro strumenti, si adoperano alla filatura della lana con il “fuso. La filatura inizia traendo dalla rocca un piccolo ciuffo di lana, poi allungando ed orientando parallelamente le fibre, fino ad ottenere il cosiddetto triangolo di filatura. Da questo comincia la torsione del filo ad opera del movimento rotatorio del fuso.
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7) Capanna dello “scarparo” (calzolaio).
Qui delle filatrici, orgogliose della loro arte povera e dei loro strumenti, si adoperano alla filatura della lana con il “fuso. La filatura inizia traendo dalla rocca un piccolo ciuffo di lana, poi allungando ed orientando parallelamente le fibre, fino ad ottenere il cosiddetto triangolo di filatura. Da questo comincia la torsione del filo ad opera del movimento rotatorio del fuso.
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8) Capanna del Falegname.
Qui alcuni artigiani locali, nel corso della rappresentazione, modellano il legno manualmente su banchi di lavoro con pressa ed attrezzi antichi : scalpelli, martelli, pialletti, seghetti.
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9) Capanna del fabbro.
In questa capanna si può assistere alla fucinatura o forgiatura ovvero alla trasformazione p di elementi metallici, scaldati nella forgia, e portati ad alta temperatura e lavorati con ripetuti e calibrati colpi di martello o di maglio sull’incudine, che cambiano permanentemente la forma, senza portare a rottura il metallo.
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8) Capanna del Falegname.
Qui alcuni artigiani locali, nel corso della rappresentazione, modellano il legno manualmente su banchi di lavoro con pressa ed attrezzi antichi : scalpelli, martelli, pialletti, seghetti.
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11) Capanna del Pastore.
Una famiglia di pastori rappresenta scene di vita quotidiana ed in particolar modo accudisce pecorelle in un piccolo recinto situato accanto alla capanna. Anche in questa capanna, come in tutte quelle del presepe c’è il camino che oltre a riscaldare i figuranti, viene utilizzato per cuocere piatti tipici.
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12) La capanna del pescatore.
E’ tra le capanne più suggestive del presepe dato che vicino ad essa è stato creato un laghetto dove gli stessi figuranti sono intenti a pescare. Particolarità di questa capanna che all’interno viene preparato del pesce per essere offerto ai visitatori.
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14) La Grotta della Natività.
Siamo nella parte centrale del presepe dove tutto iniziò tanti anni fa. E’ una grande grotta naturale di formazione rocciosa risalente al Cretacico (fra 90 e 100 milioni di anni fa, Cenomaniano - Turoniano). Qui durante la manifestazione si alternano famiglie con il loro pargoletto per rappresentare la Sacra Natività e le grandi dimensioni consentono la presenza anche del bue e l’asinello. La grotta è sormontata da una grande stella cometa luminosa.
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15) Capanna del “forno”.
La particolarità di questa grotta è un forno ricavato nella roccia dove un figurante riesce a cuocere il pane per ricavare calde bruschette che con del buon olio di oliva viene offerto al visitatore per rifocillarsi nel corso della visita.
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17) Il Frantoio.
L’elemento principale della capanna è una grossa macina con due enormi ruote che vengono azionate da un figurante con l’ausilio anche di un asinello, per simulare la frantumazione delle olive.
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18) Capanna degli artigiani della pietra
I figuranti sono reali artigiani della pietra, ovvero scalpellini che realizzano nell’arco tagliano la pietra “leccese” e con lo scalpello riescono a smussarla realizzando manufatti di rara bellezza: colonne, rosoni e vasi.
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19) Capanna dei ceramisti.
In questa capanna i figuranti sono ceramisti, che in tempo reale lavorano la creta con l’ausilio di un vecchio tornio, riuscendo a realizzare splendidi vasi e presepi in miniatura.
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20) Capanna della Locanda.
Le protagoniste di questa capanna sono le massaie che dopo aver preparato l’impasto e fatto lievito, friggono nel bollente olio migliaia di “pettole”, frittele tipiche del periodo natalizio, che vengono offerte a tutti i visitatori.
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22) Capanna dei pastori.
In questa capanna mentre i pastori sono intenti a pascolare il piccolo gregge nei pressi del ruscello, le massaie preparano cibi, tra cui le orecchiette, che verranno cotte nel forno della capanna ricavato nella roccia.
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23) L’arrotino.
Tra la capanna del locanda e quella dell’oste è posizionato l’arrotino, un’alta antica professione artigiana che consiste nella molatura o affilatura delle lame con un attrezzatura chiamata appunto la möla : una grossa ruota di legno cerchiata di ferro, due ruote piccole (la pietra abrasiva e la smeriglio per lucidare) azionate dalla cinghia di trasmissione della ruota più grande, a sua volta azionata dal pedale a lato della carretta.
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24) Capanna dell’oste.
In questa capanna, dove possiamo scorgere sia un forno ed un grande camino funzionale, un figurante fa le veci dell’oste e mesce il vino da una piccola botte e lo offre a tutti quei visitatori che gradiscono sorseggiare del buon vino nostrano, anche per riscaldarsi alla fine della visita.
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25) Capanna delle filatrici.
Anche qui delle filatrici, orgogliose della loro arte povera e dei loro strumenti, si adoperano alla filatura della lana con il “fuso. La filatura inizia traendo dalla rocca un piccolo ciuffo di lana, poi allungando ed orientando parallelamente le fibre, fino ad ottenere il cosiddetto triangolo di filatura. Da questo comincia la torsione del filo ad opera del movimento rotatorio del fuso.